Il passaggio di Fathi

Lungometraggio (r. 03 – 111 pagine)
Drammatico
Testo in italiano
Personaggi: 2 principali (36 con almeno una battuta di dialogo, 10 con battute in almeno cinque scene).
Location: 53 totali (13 usate in almeno 3 scene)
Periodo: ai giorni nostri (intorno al 2020)
Luoghi della storia: Ancona. Alcune scene in un’area montana che si immagina al confine tra Grecia e Bulgaria.
Deposito legale: Patamu Registry
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Riconoscimenti

Sinossi

Andrea è infermiere all’ospedale di Ancona, Cristina lavora part time come cassiera, loro figlio Tommaso ha dieci anni e gioca a calcio.
Il direttore del supermercato informa Cristina che non le darà il tempo pieno perché ha assunto una donna nigeriana con un braccio menomato alla quale proprio Cristina dovrà insegnare il lavoro.
Pagano degli arretrati e Andrea annunciare trionfante che la famiglia potrà concedersi una settimana di vacanza. La meta del viaggio è una regione interna della Grecia.
L’ultimo giorno di vacanza la famiglia intraprende un’escursione lungo un sentiero che, da un lato, è costeggiato da un’alta rete sormontata da filo spinato. Quando tornano, oltre la rete vedono un gruppo di profughi. Fra di loro ci sono Yusuf e il piccolo Fathi. Arrivano dei militari che disperdono il gruppo. Nella concitazione, Yusuf prende una decisione improvvisa: prima di fuggire insieme agli altri, getta Fathi tra le braccia di Andrea.
Andrea convince Cristina a imbarcarsi con Fathi, per consegnarlo poi ai servizi sociali. Il giorno dopo, la dirigente del Servizio Sociale di Ancona decide di interpellare la Questura prima di prendere in carico il caso di Fathi che, nel frattempo, starà con Andrea e Cristina.
All’incontro in Questura, il commissario Leonardi spiega la difficoltà di inquadrare legalmente il caso di Fathi, aggiungendo che Andrea e Cristina potrebbero essere qualificabili come rapitori del bambino. Nei giorni seguenti si apprende che Fathi è siriano. Il bambino conferma il racconto di Andrea e Cristina e dice che il padre ha promesso di tornare a prenderlo.
La presenza di Fathi comporta impegni e qualche spesa in più e Tommaso non viene iscritto alla scuola calcio.
In una seconda riunione in Questura, l’assistente sociale segnala che il destino di Fathi sarà diverso in base all’età che gli sarà attribuita: se ha fino a sette anni bisogna ricorrere a comunità di tipo familiare, se è più grande potrà andare in una comunità di accoglienza. Intanto che si cerca di attribuire un’età a Fathi, il bambino rimarrà con Andrea e Cristina.
Una riunione presso il Tribunale porta alla decisione di consultare la Commissione per i minori. Passato qualche giorno, il Giudice onorario fa sapere che Fathi sarà riconosciuto come minore non accompagnato ma, poiché la procedura richiederà del tempo, propone a Andrea e Cristina di prendere Fathi in affido per un periodo che potrebbe andare da sei mesi a un anno, con relativo contributo economico. Andrea e Cristina accettano.
Andrea aggiunge e sposta mobili nella camera di Tommaso per accogliere Fathi durante il tempo dell’affido. Tommaso reagisce male e Cristina cerca di consolarlo. Qualche giorno dopo, Andrea promette a Tommaso che lo iscriverà alla scuola calcio appena arriveranno i soldi del contributo per l’affido.
Cristina apprende con sconcerto che, a scuola, il mediatore linguistico affiancherà Fathi per non più di dieci ore nel corso dell’intero anno scolastico. Tornata a casa dopo aver fatto la spesa, Cristina indica e nomina a Fathi le cose che ha comprato.
A cena Tommaso si accaparra il cibo. Andrea lo rimprovera, Cristina cede un po’ della sua parte a Fathi. Tommaso nota l’attenzione e piange. Cristina va a consolarlo.
Barcamenandosi fra spese e bollette, Cristina litiga con Andrea perché non si è interessato per sapere quando arriveranno i soldi del contributo per l’affido.
Per sostituire dei bambini mancanti Tommaso e Fathi partecipano a una partita della scuola calcio. La squadra di Tommaso schiera Fathi in porta e perde anche a causa della sua inesperienza.
Cristina e Andrea si dividono sull’atteggiamento da prendere nei confronti di Tommaso. Qualche giorno dopo, accompagnano i due bambini a giocare in un parco e provano a dialogare più serenamente, senza però riuscire a avvicinarsi davvero.
In prossimità della scadenza del periodo di affido il Giudice onorario convoca Andrea e Cristina e chiede loro di considerare l’ipotesi di adottare Fathi.
Ogni occasione evidenzia a Andrea e Cristina le difficoltà della loro situazione, anche economica. Andrea conferma a Cristina che l’eventuale adozione, a differenza dell’affido, non beneficerà di contributi economici.
Un banale litigio evidenzia il solco che si va allargando fra Andrea e Cristina, con Andrea più disponibile all’adozione e Cristina più sensibile al desiderio di Tommaso di tornare ad essere il solo beneficiario dell’affetto dei genitori.
Andrea propone a Cristina di sottoporsi a una terapia di coppia. Fin dalla prima seduta emerge che la decisione se adottare o no Fathi costituisce uno snodo decisivo.
Il Giudice onorario informa Andrea e Cristina che un’altra coppia, i signori Santoni, sarebbe disponibile ad adottare Fathi, dunque ha bisogno che Andrea e Cristina prendano una decisione e la comunichino al tribunale.
Andrea e Cristina incontrano i signori Santoni, coppia evidentemente benestante. Quando si confrontano dopo l’incontro Andrea esprime qualche perplessità sulla signora Santoni, Cristina evidenzia che la donna non lavora e potrebbe dedicare a Fathi tempo e attenzioni che loro due non sono in grado di assicurare a causa dei rispettivi lavori, caratterizzati da orari irregolari e, nel caso di Andrea, anche turni di notte.
Yusuf arriva in Italia e rintraccia l’indirizzo di Andrea e Cristina. Si reca quindi a Ancona e sale sull’autobus con cui Tommaso e Fathi stanno andando a scuola.
Yusuf, accompagnato dall’amico Ziyad, forza Andrea a fargli portare via subito Fathi.
La vita familiare riprende senza Fathi. Arrivano i soldi del contributo per l’affido; Tommaso torna nella scuola calcio; il camper è demolito; Cristina e Andrea provano a sanare le ferite della loro relazione.